È già scontro sul «dopo Fuortes» I rivali di Tosi: non sia
lui a scegliere
Il sindaco auspica di nominare il nuovo sovrintendente. Pd e
Fi: ancora commissario
venerdì 23 settembre 2016
VERONA Oggi pomeriggio, le organizzazioni sindacali
incontreranno Carlo Fuortes, in quella che potrebbe essere la sua ultima
presenza a Verona nelle vesti di commissario di Fondazione Arena. Con il
mandato in scadenza a metà ottobre e la conferma di non essere disponibile a
traghettare la Fondazione fino alle elezioni comunali del prossimo anno, in
questi giorni, si è aperta ufficialmente la corsa alla sua successione.
Al sindaco Flavio Tosi, che è anche presidente di Fondazione
Arena, spetta il compito di indicare il nome del futuro sovrintendente; al
ministro della Cultura Dario Franceschini quello di accettare la proposta. Come
già anticipato da Tosi, il nome non potrà che essere condiviso al netto anche
dei «messaggi» che il sindaco ha inviato a Roma. Rientrano tra questi, secondo
la parlamentare veronese del Pd Alessia Rotta, il «balletto» di Agsm, società
controllata dal Comune, che prima ha promesso e poi messo in forse i contributi
a favore dell’Arena. Anche Rotta ha ribadito come la nomina del successore
debba essere condivisa. Per quanto riguarda l’identikit del successore di
Fuortes, va detto che parte della politica, ma anche del mondo economico, ad
esempio il presidente della Camera di Commercio Giuseppe Riello, preferirebbe
la prosecuzione dell’esperienza commissariale. A questa richiesta si unisce
anche Orietta Salemi, consigliera regionale e segretario cittadino del Pd: «Il
limbo – chiarisce – non è la situazione migliore, ma allo stesso tempo, con la
campagna elettorale alle porte, non credo sia opportuno per chi, l’anno
prossimo, si troverà a governare la città, partire con la zavorra di scelta non
proprie. Credo, invece, che la nuova amministrazione debba poter fare le
proprie scelte, assumendosene la responsabilità, senza dover pagare errori
pregressi. Per questo, a mio avviso la situazione migliore è la prosecuzione
del commissariamento. Se Fuortes non è disponibile, va verificata se questa
possibilità è applicabile in altro modo». Secondo Salemi, quindi, va trovata
una soluzione che vada in questa direzione: «Noi spingiamo – spiega – perché
Roma sia protagonista di questa partita e non rimanga passiva». E anche Stefano
Bertacco, senatore di Forza Italia, si dichiara favorevole alla prosecuzione
del commissariamento: «La soluzione migliore è dare continuità al processo
avviato con il commissario. Si continui su questa strada». E per quanto
riguarda il cambio di strategia di Agsm, analizza: «Lo trovo discutibile,
perché non si possono mettere in discussione fondi che sono necessari per il
piano di risanamento della Fondazione. Non la trova corretta e spero che il
ministero intervenga in maniera decisa».
Dal canto loro, i sindacati si preparano a incontrare
Fuortes per chiedergli chiarimenti: «Faccio notare – dice Dario Carbone,
segretario provinciale Fials – che il commissario è stato nominato per due
obiettivi: realizzare il festival e portare la Fondazione in Bray. Ecco, se i
tempi sono quelli preventivati, se ne andrà senza aver completato questa
seconda parte e noi chiediamo al ministero che ci dia un segnale e garanzie
dell’iter intrapreso».
Samuele Nottegar
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